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Fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster): le cause scatenanti della patologia

Il Fuoco di Sant’Antonio è causato dal Virus Herpes Varicella Zoster (VZV) ed è la conseguenza della riattivazione dell’infezione da varicella avuta in precedenza1,2. Per questo tutte le persone che hanno contratto la varicella sono a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio, ad esempio, a causa di un declino immunitario, di malattie concomitanti. Il rischio di sviluppare la malattia aumenta nel caso in cui vi siano condizioni di immunocompromissione3

Quali sono le cause del Fuoco di Sant’Antonio?

Una volta conclusa l’infezione da varicella, il Virus Varicella Zoster (VZV) non viene eliminato dall’organismo ma rimane latente e si sposta verso le radici dei gangli dorsali, dove viene tenuto sotto controllo dal sistema immunitario1,2.
Se non hai mai avuto la varicella, non sei a rischio di Herpes Zoster, ma presta comunque attenzione perché potresti aver contratto il virus senza saperlo, o potresti non ricordartene.
L’avanzare dell'età, la presenza di malattie concomitanti e alcune condizioni di immunocompromissione possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia4, che può inoltre manifestarsi più volte nel tempo in soggetti con basse difese immunitarie.5



LE MALATTIE
CRONICHE.

La presenza di patologie concomitanti può aumentare il rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio e può aggravarne i sintomi.
La malattia colpisce più frequentemente chi soffre di patologie come malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche, tumore o coloro che sono immunodepressi per terapia o malattia, e le persone anziane4,6. La malattia inoltre può manifestarsi più volte nel tempo in soggetti con immunodepressione5.



L’avanzare dell’età.

Il rischio di sviluppare l'Herpes Zoster aumenta con l'età, perché il sistema immunitario si indebolisce nel tempo, rendendo i soggetti più sensibili alla malattia. Basti pensare che, nei soggetti di età superiore ai 50 anni, l’incidenza annuale di casi di Fuoco di Sant’Antonio è di 6,46/10007 persone/anno e che sopra gli 85 anni il rischio di svilupparlo è del 50%.1,3,7
Gli anziani, inoltre, sono anche a maggior rischio di complicazioni come la nevralgia post-erpetica (PHN).4

Le difese immunitarie basse.

Un indebolimento del sistema immunitario aumenta il rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio.
Ecco perché tra i soggetti più a rischio troviamo le persone immunocompromesse a causa di altre patologie (ad esempio, tumori come il linfoma o malattie come l’HIV/AIDS), di trattamenti come chemioterapia e radioterapia o di cure a base di immunosoppressori (ad esempio a seguito di un trapianto o di malattie autoimmuni).4

Con la vaccinazione è possibile prevenire l’Herpes Zoster; è inclusa nel Piano di Prevenzione Vaccinale 2017-20196 e offerta gratuitamente ai soggetti ad aumentato rischio e ai sessantacinquenni.
Chiedi al tuo medico come puoi proteggerti con la vaccinazione.


  1. Società Italiana d’Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. (2019). Vaccinarsi. Herpes Zoster. https://www.vaccinarsi.org/scienzaconoscenza/malattie-prevenibili/herpes-zoster.
    Data di ultimo accesso: Agosto 2021
  2. Saguil et al. (2017). Herpes Zoster and Postherpetic Neuralgia: Prevention and Management. Am. Fam. Physician 96, 656–663.
  3. Cohen JI. (2013) Clinical practice: Herpes zoster. N Engl J Med. ;369(3):255-263
  4. Johnson et al. (2008). Herpes Zoster and Postherpetic Neuralgia. Drugs Aging 25, 991–1006.
  5. Yawn BP et al. (2011). Herpes zoster recurrences more frequent than previously reported. Mayo Clin Proc. ;86(2):88-93.
  6. Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019
  7. Salvetti et al. (2019). Incidence of herpes zoster and postherpetic neuralgia in Italian adults aged ≥50 years: A prospective study. Prev Med Rep.; 14:100882.