L’Herpes Zoster, sebbene più frequentemente colpisca il torace o l’addome, può verificarsi con una frequenza non trascurabile (circa il 20%) al volto e alla testa, soprattutto negli anziani.[1]
Nei casi di Herpes Zoster facciale si parla anche di zoster trigeminale, in quanto il virus rimane dormiente e poi si riattiva a livello del nervo trigemino [4], un nervo che raccoglie la sensibilità del volto dalla fronte al mento. Il nervo è denominato trigemino perché si divide in tre branche: oftalmica, che raccoglie la sensibilità della fronte, parte del cuoio capelluto e dell’occhio; mascellare, che innerva la zona inferiore del naso, parte della guancia e i denti superiori; mandibolare che raccoglie le informazioni sensitive della parte inferiore del volto e dell’arcata dentale inferiore. Tale nervo, con le sue diramazioni, è presente simmetricamente da entrambi i lati del volto.[4]
Qualsiasi eruzione cutanea del viso deve far sospettare il Fuoco di Sant’Antonio quando sono presenti alcune caratteristiche specifiche: i sintomi neuropatici (formicolii, bruciore, prurito, sensazione di caldo o freddo, ipersensibilità agli stimoli, dolore per stimoli irrisori tipo una carezza); le lesioni tipiche (macchie rosse, con comparsa di vescicole, che evolvono a pustole e croste) e la distribuzione dei sintomi neuropatici e cutanei secondo le diramazioni nervose del nervo trigemino.[3]
La branca più frequentemente coinvolta (oltre l’80% dei casi) è quella oftalmica. In caso di Zoster ophtalmicus, la tipica eruzione cutanea si estenderà da un lato del volto con un’ estensione variabile dalla zona della tempia all’occhio e alla radice del naso.[4] In alcuni casi, si può verificare il coinvolgimento del nervo facciale, il nervo deputato al movimento dei muscoli del volto, configurando il quadro della sindrome di Ramsay-Hunt: un'eruzione cutanea dolorosa con vescicole a livello della conca auricolare, del condotto uditivo esterno, della membrana timpanica e del palato, a cui si associa una paralisi periferica del nervo facciale e perdita del gusto nei due terzi anteriori della lingua. Nella paralisi del facciale, si osserverà che il paziente non riuscirà a muovere la bocca in modo simmetrico (ad esempio nel sorridere si solleverà solo il lato della bocca opposto a quello del nervo danneggiato).[2]
La comparsa del Fuoco di Sant’Antonio a livello dell’occhio, talora anche con scarse lesioni cutanee visibili, coinvolge le finissime diramazioni sensitive che innervano la superficie esterna del globo oculare, provocando un quadro molto doloroso di infiammazione denominata cheratite, che può anche provocare opacamento della cornea con conseguente danneggiamento della vista, fino alla cecità. In alcuni casi in cui si manifesti un’infiammazione da Herpes Zoster distribuita sull’occhio, questa può coinvolgere anche l’apparato interno della pupilla, che si può “paralizzare” in dilatazione o in costrizione, facendo sì che il paziente appaia con le pupille di calibro diverso da un occhio all’altro.[5]
In caso di manifestazioni da Herpes Zoster sul viso e soprattutto in caso di manifestazioni oculari, è fondamentale evitare il ricorso all’automedicazione con creme o colliri a base di farmaci se non consigliate dal medico. In molti casi, infatti, tali creme contengono cortisone, che se applicato su eruzioni e rash cutanei sul viso provocati da Herpes Zoster, specie quelle oculari, favorisce l’infezione virale, potendo provocare danni molto seri.
Per le manifestazioni oculari, chiedere raccomandazione all’oculista è fondamentale, perché l’applicazione del prodotto sbagliato può provocare danni molto seri alla cornea.[1-7]
Le manifestazioni da Herpes Zoster a livello della bocca sono dovute al coinvolgimento della branca mandibolare (labbro superiore e palato) o mandibolare (labbro inferiore, lingua) del trigemino. Si osserveranno i classici sintomi dell’Herpes Zoster, da differenziare dalle lesioni del’HSV-1. Lo Zoster avrà infatti la classica distribuzione dermatomerica, che si estenderà fino alla radice del nervo. L’HSV-1 invece provocherà il classico herpes labiale (ben localizzato sul labbro), con scarsità di sintomi neuropatici o, in caso di gengivostomatite estesa, il coinvolgimento diffuso di labbra, gengive, guance e cute peri-orale, ma sempre bilaterale (mentre lo zoster è quasi sempre unilaterale).[1]
L’Herpes Zoster può interessare anche l’orecchio sia nel corso della sindrome di Ramsay-Hunt descritta sopra, in questo caso solo con una piccola eruzione a livello della conca del padiglione auricolare, che è spia dell’interessamento del nervo facciale, sia nel caso del Herpes Zoster Oticus. In quest’ultimo caso è il nervo responsabile della trasmissione dell’udito e del senso dell’equilibrio ad essere coinvolto, con la comparsa di vertigini e riduzione dell’udito ed intorpidimento della lingua, anche senza lesioni cutanee visibili.[6]
L’interessamento della prima o della seconda branca del trigemino può provocare la comparsa di lesioni cutanee anche a livello della fronte e del cuoio capelluto. Quest’ultima localizzazione è particolarmente insidiosa in quanto le lesioni possono essere coperte dai capelli e difficilmente identificabili. Inoltre le lesioni che il Fuoco di Sant’Antonio provoca sul cuoio capelluto possono più facilmente sovrainfettarsi con batteri, in quanto possono essere traumatizzate dallo spazzolamento dei capelli, sono più difficili da tenere pulite, la sudorazione è più profusa del resto del corpo e i batteri che si annidano nei follicoli piliferi sono più abbondanti.[1]
Se presenti sintomi riconducibili all’Herpes Zoster [8], rivolgiti al tuo medico di fuducia.