Il trattamento precoce con farmaci antivirali - previa valutazione e prescrizione medica - accelera il processo di guarigione e la risoluzione del dolore acuto. Inoltre, vi sono dei rimedi naturali che potrebbero coadiuvare e offrire benefici (anche in questo caso è sempre consigliabile consultare prima un medico).
Gli impacchi freddi aiutano notevolmente sia a ridurre il dolore che il prurito delle vescicole erpetiche. Per praticare un impacco freddo è sufficiente un panno di cotone molto pulito, o meglio ancora delle garze sterili, imbevute di acqua corrente fredda e applicarlo sulla zona lesionata un paio di volte al giorno o ogni qualvolta si percepisca una riacutizzazione del dolore o prurito. Vanno comunque evitate le temperature estreme (acqua ghiacciata o bollente) perché possono aggravare il quadro cutaneo.
Prodotti a base di avena colloidale, disponibili in varie formulazioni sia da aggiungere all’acqua da bagno, sia da applicare direttamente sulla cute, hanno dimostrato di ridurre l’infiammazione della pelle e promuoverne l’idratazione, senza il problema degli additivi chimici dei prodotti cosmetici abituali, che possono provocare reazioni allergiche.[1]
Tra i rimedi naturali per il Fuoco di Sant’Antonio si annoverano anche diverse piante officinali, applicate sulla cute sottoforma di varie formulazioni. La più studiata è l’amamelide, una pianta con proprietà antinfiammatorie, astringenti, emostatiche locali, vasocostrittrici e flebotoniche, che sembra avere una certa attività antivirale in vitro contro i virus erpetici.[2]
Una quantità innumerevole di oli essenziali, tra cui soprattutto camomilla, eucalipto e tè sono stati studiati per le loro proprietà antinfiammatorie, antibatteriche ed antivirali locali, con risultati tuttavia piuttosto contrastanti. Sebbene sia dimostrato che gli oli essenziali abbiano un ruolo antibatterico, lenitivo e spesso antinfiammatorio, mancano evidenze incontrovertibili che i loro effetti siano superiori al placebo nelle patologie infiammatorie della cute.[3] Gli oli essenziali, inoltre, possono contenere allergeni che se applicati su un’area della cute già malata, potrebbero paradossalmente peggiorare il quadro clinico. Occorre quindi rivolgersi sempre al proprio medico per qualsiasi indicazione.
Tra i vari rimedi naturali per il Fuoco di Sant’Antonio basati sulle erbe, una pianta tra tutte ha dimostrato efficacia nello Zoster secondo una review sistematica cinese: la genziana scabra. Gli estratti di questa pianta da fiore, infatti, molto impiegati nella medicina tradizionale cinese, hanno dimostrato di ridurre il tempo tra l’esordio del dolore da Zoster e la sua risoluzione, ridurre l’incidenza di nevralgia post-erpetica e accelerare la risoluzione delle lesioni cutanee.[4]
Altra pianta la cui efficacia è stata provata da studi clinici randomizzati è il Clinacanthus nutans. In due studi clinici infatti l’uso di creme a base di questa pianta si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi dell’Herpes Zoster e i tempi di guarigione.[4]
È peraltro da sottolineare che i rimedi a base di erbe, sebbene in quanto naturali ci possano sembrare innocui, non sono liberi da rischi: è quindi fondamentale rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia per avere corrette indicazioni.
Se presenti sintomi riconducibili all’Herpes Zoster[5], rivolgiti al tuo medico di fiducia.